Uno studio dell'Università di Bordeaux ha preso in considerazione la permeabilità all'ossigeno delle diverse chiusure delle bottiglie di vino.
L'aria è il miglior amico e al contempo il peggior nemico del vino. A dosi basse, per esempio, la microssigenazione può favorire la formazione di piacevoli aromi fruttati ma quando l'ossidazione è eccessiva aumentano i tenori di acetaldeide e acetato di etile che determinano un odore rispettivamente di mele marce e di smalto per unghie. Tenere sotto controllo il livello di ossigeno nella bottiglia di vino è quindi un aspetto molto importante per i viti-vinicoltori.
La concentrazione minima di ossigeno nello spazio di testa, trovata dai ricercatori in una bottiglia chiusa con un tappo di sughero naturale è stata di 1,31 mg/l, equivalente alla quantità di ossigeno che, chiusa con questi tappi, permea nell'arco di 3-4 mesi. Nel caso dei tappi sintetici o a vite, sono stati riscontrati tenori in ossigeno corrispondenti a quelli di una bottiglia chiusa con tappo di sughero per 8-10 mesi.
Ne cosegue che i tappi sintetici e a vite hanno una permeabilità doppia o tripla rispetto a quelli di sughero e pertanto sono consigliati soprattutto per le bottiglie destinate a vini giovani, beverini, da bere dopo poco tempo dall'acquisto.